L'antica Basilica
Quella che oggi si chiama “antica Basilica” è una struttura che lungo i secoli – già ai tempi di sant'Alfonso mentre si costruiva il Convento – si è prolungata rispetto alla primitiva pianta del Santuario. Fu soprattutto dopo la Canonizzazione di san Gerardo, avvenuta nel 1904, che il flusso di pellegrini crebbe al punto tale da imporre come urgenza principale l'ingrandimento del tempio in onore del Santo. Il 16 ottobre 1913 iniziarono i lavori di costruzione. La chiesa fu inaugurata il 31 agosto 1929, consacrata dall'Arcivescovo di Napoli Card. Alessio Ascalesi. Il 18 febbraio 1930, Papa Pio XI concedeva il titolo di Basilica minore. Nel 1931 la statua della Madonna fu incoronata con diadema d’oro dal Capitolo Vaticano per mezzo di Mons. Giulio Tommasi, Arcivescovo di Conza e vescovo di S. Angelo dei Lombardi. Prima del terremoto del 1980, la Basilica si presentava in stile neoclassico, lunga 29 mt. e larga 16 mt., a croce latina a tre navate.
Distrutta dal terremoto del 1980 era in stile neoclassico, lunga 29 mt. e larga 16 mt., a croce latina a tre navate. Ornata di marmi policromi e colonne di granito grigio era decorata con doviziosa abbondanza di ori, stucchi e affreschi. La tepida luce, filtrata attraverso i finestroni istoriati con episodi della vita di San Gerardo, rendevano l'ambiente del tempio di una suggestiva sacralità. L'altare maggiore sul largo presbiterio, era una prodigiosa opera marmorea di stile barocco; ai lati inferiori erano scolpiti gli stemmi del vescovo Mons. Nicolai. Su di esso si ergeva il trono di colonne granitiche della Madonnina di Materdomini. In fondo alla navata di sinistra, la cappella di S. Alfonso, eretta nel 1944 per onorare il Fondatore dell'Istituto Redentorista.
Nel 1901 l'antica Basilica viene ampliata per accogliere il sempre maggior numero di pellegrini che giungono a Materdomini per venerare le spoglie di San Gerardo.
La statua, rimasta integra durante il sisma, è dello scultore Lebbro; l'altare era quello che si trovava prima nella chiesa antica, e perciò era quello del tempo di San Gerardo. Nelle lunette laterali si potevano ammirare due tele del pittore D'Agostino raffiguranti: a sinistra, la nascita del Santo a Marianella (NA), a destra, il Santo a Scala in preghiera, dove il 9 novembre del 1732 fondò la Congregazione Redentorista.
Nella navata di destra, la Cappella di San Gerardo: il sacrario più venerato della Basilica. Sopra l'altare vi era un trono di candido marmo che incorniciava la caratteristica statua del Santo, in atteggiamento estatico mentre stringe al petto il crocifisso. Sotto l'altare l'urna che ne custodiva le ossa. Il palliotto che inquadrava il sacro sepolcro era opera dell'orafo Catello e raffigurava nei due bassorilievi laterali, Gerardo che fugge di casa per "andare a farsi Santo" e Gerardo diventato Santo nella gloria.
La Cappella dedicata a San Gerardo era adornata tutto intorno da ventinove lampade votive, che ricordano i ventinove anni della vita di San Gerardo. Anche qui due lunette laterali, affreschi del pittore D'Aprea, che raffiguravano: a sinistra, la nascita di Gerardo, a destra, la sua canonizzazione.
Gli altri due altari delle crociere erano dedicati al Sacro Cuore, a sinistra, e a San Giuseppe, a destra. Sotto gli altari erano conservate le reliquie dei santi Colomba e Vitale.
Della vecchia Basilica non è rimasto quasi nulla, tutti gli ori, gli affreschi e molte delle altre opere sopra citate sono state distrutte dal sisma dell'80; il 20 aprile del 2000 la Basilica viene riaperta al culto con una solenne concelebrazione.
L'urna con il corpo del Santo è stata collocata ai piedi del presbiterio.
Come si presenta oggi l'interno dell'antica Basilica dopo i lavori di restauro e ricostruzione in seguito al grave sisma dell'80.
L'urna contenente il corpo di San Gerardo Maiella è posta ai piedi del presbiterio.
La nuova urna è opera della ditta G. Ascione & Figli.
Il reliquiario misura 100x57 cm, con vetro semicilindrico e decorazioni in argento a sbalzo e cesello.
La decorazione rappresenta un intreccio di gigli e cornici tra cui si intravedono le Reliquie. L'urna è stata donata da Muro Lucano, con inciso: "Dono di Muro Lucano al suo santo figlio".
Dopo il sisma sono state restaurate le antiche vetrate con episodi della vita del Santo.
È stata ricostruita la cameretta di San Gerardo con arredo d'epoca e pavimento in cotto del '700.
"Qui si fa la volontà di Dio come vuole e per quanto vuole Dio"